• giampaolodicocco LEVIATHAN II NEUES KUNSTFORUM KOELN 2015

  • Intervista a
  • GIAMPAOLO DI COCCO 
  • a cura di
  • Roberto Guerra
  • (da  NEOFUTURISMO, n° 21 del 05.10.2023)
  • Domanda di Roberto Guerra: di Cocco, un eccellente background, la sua arte vita. Architetto, scrittore, artista contemporaneo, uno zoom in libertà?
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  • R: Ho lavorato molto ed in molte direzioni, ho ricevuto molti complimenti e molti dinieghi, sono stato di una curiosità vorace soprattutto di quanto non conoscevo e non sapevo fare, ho praticato molte discipline convinto come sono che le arti vanno esperite di persona per scoprirne le connessioni interne.  D'altronde la libertà è necessaria per fare arte.
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  • D: di Cocco come artista "postmoderno" evoluto, sculture "giganti" anche, "razzi spaziali" ecc., in Germania Abaco Space, un’astronave personal gallery, come vedi l'arte contemporanea, secondo me, in genere, in decadenza altrove?
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  • R: Non saprei dire se sono postmoderno né se io sia evoluto, diciamo che faccio lavori nello spazio e per lo spazio, complementi formali per rendere più espressivi gli spazi architettonici, da qui di necessità le grandi dimensioni delle mie installazioni. Quanto ad Abaco Space, che deve il suo nome alla rivista Abaco che pubblico dal 1977, non si tratta di una galleria ma di un centro culturale, dove, oltre a mostrare arte si suona, si canta, si recita. Ho sempre avuto voglia di disporre di un luogo per la cultura e sono felice di averlo trovato a Berlin-Kunow, in Germania e di poterlo gestire assieme a mia moglie Birgit. Vivendo a Berlino vedo nell'arte contemporanea tutt'altro che decadenza, al contrario vedo molta vivacità e intraprendenza.
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  • D: G. di Cocco, sinergia con autori come Pontiggia, Eco, Dorfles,  etc., in questi mesi "Ferrara mon amour", per la città d’arte estense. E con tutta Europa per la tua arte.
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  • R: Ho avuto la fortuna e il grande privilegio di poter stringere amicizia e di collaborare con alcuni dei maggiori intellettuali del nostro tempo. Gillo Dorfles scrisse la sua prima recensione al mio lavoro nel 1982, nel catalogo della mostra alla galleria Vera Biondi, a Firenze.  Fu il primo di molti articoli che Gillo mi dedicò, fino all'ultimo, nel libro "Gli artisti che ho incontrato" ed. Skira, Milano 2015.  Con Gillo si sviluppò una vera confidenza, ci divertimmo molto in varie occasioni.  Eco dirigeva Alfa Beta, la rivista d’arte di Gino Di Maggio a Milano, quando ci lavoravo anch’io introdotto da Omar Calabrese.  Giuseppe Pontiggia, “Peppo”, è stato uno dei miei più grandi amici, mi ha onorato della sua stima e della sua considerazione.  Devo a lui se ho avuto il coraggio di pubblicare dal 2001 quanto mi veniva da scrivere. E’ vero, ho avuto il privilegio di essere invitato a realizzare i miei progetti in varie parti d’Europa, dalla Danimarca alla Sicilia, dalla Francia alla Svizzera ed alla Germania e negli Stati Uniti, a New York, nel 2010.  Ed ora che sto per trasferirmi a Berlino, lascio a malincuore Ferrara, dove ho vissuto volentieri per tre anni e che mi ha regalato belle ispirazioni. Per questo ho voluto salutare i cari amici ferraresi dedicando loro un nuovo numero di Abaco, “Ferrara mon amour”.
  • (ABACO, aperiodico di cultura contemporanea, 21 numeri, 1977-2023, 
  • www.abacorivista.it       giampaolo.dicocco@tiscali.it
  • e:
  • Abaco Space Contemporary Art, Thomas Muentzer Strasse 21, D-16866 Kunow (Gumtow), Germany.   
  • SCULTURE: 
  • sopra : Leviathan II, Neues Kunstforum Koeln, 2015,
  • sotto: Acque Alte-Acque Basse, parcheggio della Stazione Centrale di Firenze, 2017.

  • giampaolodicocco Acque Alte Acque Basse parcheggio della Stazione Centrale di Firenze 2017