
Piero Buscaroli e il Canone Europeo
la nuova edizione di
"LA VISTA L'UDITO LA MEMORIA"
di
Giovanni Sessa
Piero Buscaroli è stato uno dei «fratelli maggiori» che ha accompagnato, con i suoi scritti, la mia generazione, quella dei nati negli anni Cinquanta, lungo la strada, spesso accidentata ed impervia, della formazione civile. Gli dobbiamo molto. A differenza dell’ambiente politico di provenienza e, più in generale, dell’Italia del dopoguerra, caratterizzati da una disattenzione, a dir poco disarmante, nei confronti del sapere, la 'paideia' di Buscaroli, riportava all’attenzione del più sprovveduto dei suoi lettori, la centralità della cultura intesa in senso latino, cultus reso alla vita, atto a manifestare uno stile. L’adesione a tale paradigma ideale ha connotato di sé la prosa di Buscaroli, rendendola immediatamente riconoscibile: complessa e lieve allo stesso tempo, vibrante di pathos, di slanci ironici ed autoironici, all’occorrenza forte e ridondante, sempre vivace, intellettualmente stimolante. Basta scorrere le pagine del suo memorabile, "La vista, l’udito, la memoria", nelle librerie per Bietti, in seconda edizione, per averne contezza (per ordini: 02/29528929, euro 27,00, pp. 598).