• casanova inglese DEFINITIVO 2

  • Tutti coloro che si trovano di fronte alla necessità di riflettere su cosa stia realmente succedendo al di là del velame spesso delle teorie, dalle cosi dette complottiste alle così dette anticomplottiste, e quindi tenersi ai fatti sempre in itinere ma ormai in sufficiente evidenza, dovrebbero comunque considerare, forse anche assieme ad altre disamine più o meno dello stesso ordine e dello stesso tono, ciò che viene detto in questo scritto. Personalmente sono sconcertato da alcune forzature su temi specifici e dalla stessa apparente cogenza dello schema proposto. Esso mi appare in primo luogo uno schema e non un metodo. Perché dico uno schema e non un metodo? Uno schema riporta ogni tassello in una concordanza ritenuta assoluta. Un metodo può anche lavorare alle concordanze sapendo quanto agisca sempre, nella storia dell’uomo, il caso, la follia, la sorpresa, l’incongruenza, il negare l’evidenza od il dargli un peso eccessivo, il trascinarsi contro ragione in scelte ormai innegabilmente fallite solo per non riconoscere l’errore, la speranza contro la realtà ed ogni accadimento passato presente o futuro dell’affidamento di branco, etc, etc... e qui senza poi necessariamente mettere in gioco istanze ben più complesse ed elevate, ma diffusamente e carnalmente concludenti, come fedi, ideologie, utopie. Lo schema anche quando è particolarmente comprensivo considera tutte le variabili, di cui sopra, sostanzialmente come già incasellate, derubricandole dalla loro incidenza potenzialmente sempre attiva. Il metodo potrebbe avere a suo favore la controllabilità statistica, che però agisce - ed in condizioni certo non sempre razionalmente ideali - sempre a posteriori, mentre lo schema si dota di una assertività che sembra basata sul posteriore (sul già accaduto) ma prospetta uno scenario che è sommamente divinatorio, in quanto rivolto a comprendere i processi in corso nell’accadere vorticoso, quindi soprattutto verso il futuro.  Detto questo, che comporta necessariamente una presa di distanza non dai fatti specifici ma dalla loro interpretazione di connessione, aumenta la non evitabilità di porci queste domande che sono inevitabilmente le più importanti del tempo presente come testimoniato dalle prorompenti serie di schemi o metodi interpretativi... i great reset, i nuovi ordini mondiali diversamente delineati, i populismi ed i sovranismi di ogni tipologia, le utopie neomassoniche, le geopolitiche spesso assurte a geofilosofie quando a non vere e proprie geo-teologie, le apofènie varie... Inoltre questo mio preambolo potrebbe sembrare del tutto ininfluente se non si ricollegasse ad un tentativo di non facile “riordino mentale” compiuto, in altro procedimento e contesto, con il mio “La fantasia del complotto” (www.heliopolisedizioni.com)...  (S. G.)

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  • NEFASTI OBIETTIVI
  • di 
  • Dmitry Orlov

(da: https://comedonchisciotte.org/nefasti-obiettivi/ di martedì 27 ottobre 2020 - Fonte: cluborlov.blogspot.com - Link: http://cluborlov.blogspot.com/2020/10/nefarious-objectives.html  - 16/10/2020 - Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org)


Fate   finta   di   essere   uno   dei   geni   del   male   che   gestiscono   l’economia   mondiale. Naturalmente, il vostro desiderio sarebbe quello di continuare a gestirla in modo stabile, sicuro e redditizio, nonostante i problemi che potrebbero sorgere di tanto in tanto. Vorreste risolvere questi problemi in modo rapido ed efficiente, senza attirare alcuna indebita attenzione su voi stessi e sul vostro malvagio modo di agire. A questo punto, quali sono i principali problemi che richiedono una soluzione rapida e preventiva e come dovreste affrontarli?  

Noterete   innanzitutto   che esiste   un   grave   e   crescente   problema   che   riguarda l’approvvigionamento energetico globale.  Questo era stato previsto fin dalla metà degli anni ’90, ma i vari progressi tecnologici e le manovre geopolitiche hanno ritardato la crisi finale di una ventina d’anni.  Ora però la crisi finale è sempre più vicina.  Le nuove scoperte di materie prime sono rimaste talmente indietro rispetto alla produzione che non c’è speranza di recuperare. L’ultima grande aspettativa per gli Stati Uniti e il mondo, il 'fracking', ora sta fallendo e, comunque, non aveva mai realizzato grandi profitti. La maggior parte delle aziende [di questo settore] sono in bancarotta o sul punto di finirci. Le energie rinnovabili, sotto forma di elettricità eolica e solare, si sono rivelate troppo costose ed aleatorie per le reti elettriche, a causa della loro intermittenza e dell’impossibilità di immagazzinare grandi quantità di energia elettrica.  Le mosse geopolitiche, come cercare di rovesciare il governo del Venezuela e rubare il suo petrolio, o mettere sanzioni alla Russia e trattarla come una stazione di servizio con l’economia a pezzi, sono fallite.  Il rapporto tra energia prodotta ed energia utilizzata per la produzione,  una misura difficile da calcolare ma, in definitiva, il parametro fondamentale della fattibilità di qualsiasi impresa energetica, continua a diminuire.  Siccome siete un genio del male e non un ignorante qualunque, siete perfettamente consapevole che un qualsiasi errore nel processo di bilanciamento tra offerta e domanda di energia da combustibili fossili causerebbe un collasso economico globale.  Fin dagli albori dell’era industriale basata sul carbone, la crescita economica è sempre stata accompagnata da un aumento proporzionale dell’utilizzo dei combustibili fossili.  Ma, aumentare ulteriormente l’uso di questo tipo di combustibili ora sembra impossibile. L’attuale economia globale fa affidamento sul credito per sostenere la produzione e sulla crescita continua per rimanere solvibile.  In questo schema, l’unica alternativa alla crescita economica continua è il collasso economico.  E così vi mettete alla ricerca di qualche sistema per riequilibrare l’equazione energetica, tagliando alcune parti dell’economia globale, consentendo ad altre di continuare a crescere.  Dal momento che nessuno è particolarmente desideroso di andare al macello, il vostro compito è trovare un modo per indurlo ad andarci di sua spontanea volontà, possibilmente per il suo stesso bene.  Il problema successivo da risolvere è capire quali nazioni industrializzate sono pronte per essere appese al gancio da macellaio.  Avrete certamente notato che alcuni paesi hanno continuato a vivere al di sopra delle loro possibilità.  Hanno continuato a prendere in prestito somme di denaro di gran lunga superiori al loro potenziale di crescita economica e la loro capacità di ripagare i debiti, presenti e futuri, è esattamente pari a zero.  Primi fra tutti sono gli Stati Uniti, che da decenni vivono a scrocco e il cui gigantesco debito sovrasta come una montagna tutti gli eccessi precedenti messi insieme.  La graduale perdita dello status di valuta di riserva da parte del dollaro USA, unita all’impossibilità di continuare a mantenere l’enorme privilegio di stampare moneta secondo necessità, ha portato gli Stati Uniti nell’epicentro di un inevitabile collasso finanziario. Interpretereste il panico da REPO dell’agosto 2019, quando l’interesse sui prestiti overnight (che utilizzavano il debito federale degli Stati Uniti come collaterale) era schizzato al 10%, come una crepa nella apparentemente ben curata facciata del villaggio Potemkin del sistema finanziario statunitense.  Guardando con attenzione alla situazione fiscale statunitense, notereste che gli Stati Uniti non sono più in grado di finanziare il loro deficit di bilancio in continua crescita prendendo a prestito dall’estero, perché ora sono gli stranieri ad essere venditori netti di strumenti di debito statunitensi.  Potreste rimanete scioccati nello scoprire che il governo degli Stati Uniti sta ora prendendo in prestito quasi la metà di ciò che spende, accumulando debito a breve termine due volte più velocemente di quanto potrà mai sperare di ripagarlo, mentre, con nonchalance, pianifica di trasformarlo in ancora più debito a breve termine facendo ancora più debiti negli anni a venire.  Vi viene in mente l’immagine di un toro, un toro tutto particolare, in piedi in mezzo ai binari della ferrovia pronto ad incornare un treno in arrivo.   Siccome siete un genio della finanza, sapete tutto quello che c’è da sapere sugli schemi piramidali e avete già capito che questo non è altro che uno schema piramidale bello e buono.  Dal momento che tutti gli schemi piramidali, prima o poi, falliscono e poiché tendono a farlo più o meno istantaneamente, iniziate a cercare un modo per anticiparne il collasso e mantenere il controllo della situazione.  Il vostro principale obiettivo a breve termine sarà quello di evitare il panico globale, mettendo l’economia di tutto il mondo in qualcosa di simile ad un coma farmacologico, alimentandola con flebo endovenose di denaro gratuito. Questa pausa vi darebbe l’opportunità di apportare le modifiche necessarie, alcune solo di facciata, altre abbastanza drammatiche.  Non ci sarà abbastanza energia per far funzionare l’economia industriale mondiale, per questo motivo sarà necessario chiuderne alcune parti.  Quali?  Un approccio ad hoc, su obiettivi selezionati, è improbabile possa essere efficace perché, alla fine di questo processo, il resto dell’economia mondiale dovrà essere intatto, contiguo, stabile, prospero e abbastanza ampio da comprendere, diciamo, due o tre miliardi di anime su un totale, del resto abbastanza superfluo, di oltre sette miliardi e mezzo di persone, di cui, come abbiamo già detto, la metà campa con meno del mitico dollaro al giorno.  I poveracci del Sud globale, chiaramente non sono un problema di cui voi, il genio del male che governa il mondo, dovreste preoccuparvi.   Queste persone sono già in procinto di cavarsela, in un modo o nell’altro. Non fanno realmente parte dell’economia globale. Quindi, quali parti dell’economia mondiale dovreste chiudere?


Un’ottima opportunità, immediatamente disponibile a causa del timore per una pandemia artificialmente esagerata, è quella di uccidere il turismo internazionale.  Questo è ciò che è stato fatto: l’industria alberghiera e il trasporto aereo sono stati devastati, così come la ristorazione, le attività termali e molte altre aziende che lavoravano con il turismo internazionale.  Le navi da crociera vengono smantellate e rottamate.  Questo ha ridotto il consumo dei distillati del petrolio. A differenza della benzina, che è utile per girovagare senza meta in piccole autovetture e che è in gran parte un prodotto di scarto delle raffinerie di petrolio, i distillati del petrolio come il cherosene, il gasolio marino e quello da autotrazione sono la preziosa linfa vitale dell’economia globale. Il loro utilizzo per il trasporto aereo dei turisti verso i luoghi di villeggiatura è uno spreco enorme, insostenibile. Ma, se diminuisce l’uso dei distillati del petrolio, lo stesso discorso vale per la benzina, perché essa rappresenta circa la metà di ogni barile di greggio raffinato. La soluzione al problema è impedire ai lavoratori di recarsi in ufficio e farli lavorare da casa. È solo uno spreco di risorse fornire agli impiegati un posto dove dormire e svagarsi e un altro dove lavorare; possono fare tutto dal loro letto e con la loro connessione ad Internet, utilizzando il loro computer e il loro telefono cellulare. Una volta che non sarà più necessario spostarsi, scomparirà anche la necessità di mantenere degli uffici nei grandi centri urbani e le città e le periferie potranno essere depopolate. La gente potrà anche telelavorare dalla campagna. La necessità di recarsi in auto al supermercato potrà essere sostituita da furgoni per le consegne settimanali, cosa che consentirà di chiudere anche la maggior parte dei negozi al dettaglio.  In un ambiente rurale, si potrà eventualmente insegnare alle persone  a  coltivare e a produrre il proprio  cibo, riscaldandosi con la legna raccolta in giro, fino a quando diventeranno dei mezzi selvaggi e scompariranno dalla vista.  Una volta che non sarà più necessario fare i pendolari e usare l’auto per le compere, diventerà possibile ridurre la mobilità complessiva della popolazione, cosa che ridurrà ulteriormente il consumo di energia.  Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è eliminare il trasporto privato sulle lunghe distanze, applicando pedaggi autostradali molto elevati e introducendo allo stesso tempo normative molto rigide per consentire ai passeggeri di viaggiare sui mezzi pubblici, sui treni e sugli aerei.  La salute e la sicurezza collettiva possono svolgere un ruolo importante a questo riguardo.  Un favorevole effetto collaterale della dispersione della popolazione nelle campagne è che, oltre a limitarne la mobilità, la protesta politica diventa inutile.  Una volta che le persone non sono più autorizzate a riunirsi e manifestare in massa, le loro proteste diventano virtuali e sono limitate alle piattaforme dei social media che, essendo private, possono essere semplicemente chiuse. Quando le autorità devono intervenire, possono facilmente monitorare il traffico Internet e telefonico e limitare gli spostamenti di tutti coloro che ritengono sospetti.  I costi per il mantenimento dell’ordine, la dispersione delle manifestazioni e il soffocamento dei disordini vengono così notevolmente ridotti.  Un utile primo passo è cessare di mantenere l’ordine nelle grandi città, consentendo a criminali e saccheggiatori di scorrazzare liberamente e provocare un esodo perfettamente volontario dalle città verso la campagna.  Un altro positivo effetto collaterale del crollo delle grandi città sotto il peso delle ondate di criminalità, delle proteste e delle rivolte è che i criminali, i manifestanti e i rivoltosi possono poi essere rastrellati, incarcerati e usati come schiavi. Il monitoraggio elettronico odierno, con il tracciamento dei telefoni cellulari, la videosorveglianza e il riconoscimento facciale basato sull’intelligenza artificiale, consente di identificare e localizzare con facilità gli autori di questi gesti.  Negli Stati Uniti in particolare, dove la schiavitù è ancora legale, a patto che un tribunale pronunci una condanna per un crimine specifico (come stipulato nel 13° Emendamento della Costituzione) e dove masse di schiavi neri e latini lavorano duramente in prigioni privatizzate che ricordano molto le piantagioni del Sud prima della Guerra Civile, questa è una tecnica molto efficace per convertire l’eccesso di popolazione in mano d’opera gratuita.  Un’importante fonte di consumo energetico è costituita da quello che potremmo definire il lusso. In un’economia di libero mercato la scelta dei consumatori è sacrosanta e un gran numero di aziende soddisfa questo tipo di esigenze: saloni di bellezza, toelettature per cani, bar, pub, ristoranti, servizi di ristoro, centri per massaggi, palestre di yoga, negozi di abbigliamento, eccetera Nessuna di queste attività è essenziale, e quindi possono essere chiuse, a condizione, per poterlo fare, di trovare una scusa legata alla sicurezza pubblica.  Al posto di quanto riportato sopra, un “paniere” di prodotti di consumo essenziali potrà essere consegnato a casa vostra, gratuitamente e regolarmente, da squadre di volontari del comune pesantemente armati.


Normalmente, ci si aspetterebbe che la proposta di far precipitare l’economia mondiale in un coma farmacologico incontri notevoli resistenze. La brillante soluzione è spaventare tutti e indurli a sottomettersi volontariamente, parlando in continuazione di un virus respiratorio non particolarmente   pericoloso.   Secondo le ultime stime,  probabilmente  ancora  troppo  alte, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il nuovo SARS-CoV-2 ha un tasso di mortalità per infezione (IFR) del solo 0,14%.  Questo tasso è significativamente più alto di quello dell’ultima grande pandemia virale respiratoria, l’influenza di Hong Kong del 1968-69 (IFR 0,10%), che aveva ucciso da uno a quattro milioni di persone in tutto il mondo, e che forse aveva anche contribuito alla caduta dello 0,6% del PIL statunitense (anche se questo calo era dovuto principalmente alla fine della spesa relativa alla guerra del Vietnam).  Ma, poiché il tasso di infezione di questo nuovo virus tende ad essere notevolmente sottostimato (è un calcolo difficile perché non provoca sintomi nella maggior parte delle persone), è probabile che il valore finale dell’IFR sia molto più basso.


Man mano che si incominciano a conoscere le cose, un certo discredito verso gli allarmisti diventa inevitabile. Ma, fino ad ora, la missione dell’élite di giocare sulla paura si è rivelata un grande successo.  Le ipotesi allarmistiche di milioni di morti, basate su un falso modello computerizzato creato da Neil Ferguson, un ex fisico teorico dell’Imperial College di Londra (le cui previsioni, per molti anni, si sono sempre rivelate false), insieme al clamore mediatico e al panico successivo allo scoppio iniziale dell’epidemia in Cina, hanno spinto i governi di tutto il mondo a reagire in modo eccessivo, chiudendo gran parte delle loro economie.   Le persone più intelligenti hanno già raccolto un gran numero di fatti che ridimensionano di molto tutto questo battage pubblicitario: 1) cercare di impedire la diffusione del virus è stata un’idea folle,  2) i danni causati dalle misure di emergenza sono molto più gravi di quelli causati dal virus stesso,  3) il virus è un inoculante sicuro ed efficace contro se stesso e non c’è necessità di ricorrere a vaccini.  Ma niente di tutto questo ha importanza: il coma economico mondiale è stato indotto come previsto e solo le nazioni e le economie più promettenti e più stabili ne usciranno, un giorno.  Questa bella pausa freschezza darà al malvagio genio  responsabile dell’economia mondiale l’occasione per risolvere alcuni grossi problemi, come:

Longevità: affrontare il problema dell’eccessivo numero di pensionati, perché i fondi pensione saranno esauriti e non ci saranno risorse da dedicare alla medicina geriatrica.

Automazione:   ridurre   l’intensità   energetica   dell’economia   ritornando   al   lavoro   manuale, mantenendo un controllo molto stretto sulla manodopera.

Intelligenza: fare sempre meno affidamento sulle funzioni intellettuali del cervello umano per assegnarle a server su Internet che eseguono algoritmi di intelligenza artificiale, riformando allo stesso tempo i sistemi di istruzione pubblica per scoraggiare lo sviluppo intellettuale e limitare l’insegnamento delle abilità manuali, praticamente premere pulsanti e obbedire.​

Gestire il problema delle “scimmie con le bombe a mano”: sbarazzarsi delle nazioni un tempo sviluppate e industrializzate ma che ora, dopo  il   crollo, rimangono in possesso di armi pericolose, atomiche comprese, per impedire che possano nuocere a loro stesse o ad altri.

Riorganizzazione:  ripristinar le catene d'approvvigionamento,  ora interrotte, in nuove associazioni di settore che includano solo i paesi e le regioni che rimarranno economicamente sostenibili, almeno per i prossimi decenni, scollegando definitivamente tutto il resto.


Discuteremo di questi problemi in articoli futuri.  Nel frattempo, godetevi il vostro coma economico farmacologicamente indotto e, se qualcuno vi chiederà il perché di tutto questo, ditegli che è dovuto all’orribile coronavirus e che non ha nulla a che fare con bazzecole come la bolla finanziaria statunitense che sta per scoppiare, o il fallimento dell’industria americana del 'fracking' (che, a proposito, è proprio il vero motivo).