Heliopolis
- Rassegna Stampa e Serie fotografica


La Gazzetta, 06.12.1988.
Gianni Bertuccioli dell'Heliopolis ed il Ministro dell'Istruzione sen. Bono Parrino, in visita allo stand Heliopolis, "Libro '88" a Roma, prima dell'incontro personale al Ministero, con il Ministro ed il Direttore Gen. Dott. Sicilia, anche in seguito all'invito alla Buchmesse di Francoforte dell'Helipolis Edizioni in qualità di uno dei
5 migliori editori segnalati per quell'anno
(anno dell'Italia a Francoforte... ed infatti l'Heliopolis fu ospitata
nel salone tedesco e non in quello italiano...)
dall'AIE
(Associazione Italiana Editori)...
Una vicenda curiosissima..?
Tempo: 1988-1989. Tale fatto, abbastanza eclatante, ci permise, per il minimo di credibilità fornitoci dall'evidente scelta dell'AIE, di accordarci con il Ministero, dopo infinite telefonate e la quasi concomitante visita al nostro stand romano di "Libro'88", per un successivo incontro personale con il Ministro, avendo noi da riferire, dopo l'esaltante trasferta germanica, (credevamo), cose che ritenevamo importanti, soprattutto per un possibile futuro vantaggio italiano... infatti la partecipazione, in quel frangente, di una così piccola casa edtrice segnalata, fu un'esperienza intensissima, non solo per noi, ma perché stavano maturando, proprio allora, nuove istanze nel mondo dell'editoria e della musealità... oltre alle prime concrete avvisaglie della dimensione telematica... Infatti da Francoforte riportammo, con un buon anticipo di circa 7-10 anni rispetto all'Italia, idee per i museum stores - nei (dei) musei - ed anche l'idea dell'online di tutte le biblioteche universitarie, rete già perfettamente operativa allora in Germania. Quest'ultima realtà dimostrataci dal Prof. Dietwulf Baatz, famoso archeologo dell'Un. di Francoforte, in pochi secondi, operando dal computer del suo studio, nel castrum. Egli era allora infatti anche direttore (1967-1993) del Saalburg Museum, usufruendo di un originalissimo studio all'interno del castrum stesso, incredibilmente ricostruito a fine ottocento, sulla base degli studi del Jacobi (padre), con tanto di statua augusta all'ingresso... Il professore Baatz, venuto allo stand premiale alla Buchmesse, entusiasta estimatore dei nostri volumina assieme ad altri importanti professori universitari tedeschi suoi amici (per giunta allora all'avanguardia della cosiddetta Archeologia sperimentale, che era in Italia - in quegli anni e nei corrispettivi ambiti accademici - oggetto di sorpresa quando non addirittura di scherno) dopo averci invitati, ci fece visitare dettagliatamente tutto il castrum ed il bellissimo museo interno, con store allegato... Store ed on-line (ma meglio sarebbe dire, per allora, in-rete, rete universitaria), due novità assolute che ci sembravano (ingenuamente) potessero, proprio in quel tempo, rappresentare, a maggior ragione per la specificità del nostro paese, una potenzialità immensa... idee accolte infatti con apparente grandissimo entusiasmo ed interesse dal Ministero e successivamente, com'è ovvio, del tutto disattese...
Anche in Italia, la spinta mercatista privata, con circa 10 anni di ritardo, pensò bene comunque d'iniziare a compensare il nostro gap, imponendo successivamente con evidente fatica anche al settore pubblico, il solito confuso ed accaparrato accavallarsi delle nuove (si fa per dire...) esigenze comunicazionali e commerciali...
- Purtroppo abbiamo conosciuto a fondo queste difficoltà, avendo anche collaborato con la Mondadori-Electa ed altri primari operatori del settore, per alcuni nostri originalissimi prodotti distribuiti nel circuito museale italiano...
(Castrum di Saalburg im Taunus, Limes Germanicus-Raeticus,
a nord ovest di Bad Homburg, Assia, D,
83-260 d.C., fatto restaurare (1897) dal
Kaiser Guglielmo II, Imperator Germanorum.).
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Sotto: Parsifal, mensile, agosto '88.
Dopo la consegna a Borges, l'amica fondazione il Cerchio di Rimini
ha assegnato il premio "Labirinto d'Argento" ad altre importanti personalità della cultura,
negli anni suuccessivi...
Qui al Prof. Juen Ries, Un. di Lovanio
e continuatore dell'opera del grande Mircea Eliade, con Adolfo Morganti e Sandro Giovannini,
Milano, Circolo della Stampa, 3 Nov. 1987.
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Qui di seguito
2 fogli di segnalazioni giornalistiche,
non tutte riportate nella serie fotografica successiva:
Qui di seguito 3 pagine sulla rivista mensile
BvS,
Biblioteca di Via Senato, Milano, n° 3- 2013:
- In realtà questo mio "quasi riassunto" del 2013 va all'essenziale della proposta editoriale e non considera la strada fatta, ad esempio, con le tante partecipazioni fieristiche di cui la prima fu iI Kart di Milano del 1987 che ebbe per noi un risultato oltre ogni aspettativa. Iniziammo allora con la Fiera del Libro di Torino, dalla prima a tutte le successive, con quella di Francoforte, invitati d'onore nel 1988 e poi con tante altre a Roma, Bologna, Milano, fino al 2010... Ci fu fornita per di più, anche la possibilità di essere invitati, parallelamente alla partecipazione commerciale alle prevedibili fiere del libro, a tante occasioni, private, commerciali o istituzionali, ove mostravamo quasi solo i prototipi di studio dei rotoli, delle tavolette e dei pagillari e di tutte le altre "invenzioni" dell'heliopolis (e solo parzialmente o tangenzialmente delle tirature editoriali),
- quindi con una valenza più artistica che commerciale...
- Gallerie artistiche private, fiere culturali, feste medievali, etc...
Panorama, 19.07.1987, pag. 247:
- Per le
- "Lettere dal limes"
(pagillare)
possiamo raccontarci un'altra storia divertente...:
qui di seguito un paginone di Repubblica che parla dell'argomento...:
- ... quindi centinaia di tavolette lignee a soffietto, pugillaria o pagillares o pagillaria (etimologia incerta), di varia foggia e formato, con grafia latina comunque alquanto sorprendente per i filologi, trovate, dal marzo del 1973, nel forte romano di Vindolanda in Britannia, ai confini con la Scozia, sul vallo di Adriano, da archeologi inglesi della missione diretta dal Prof. Robin Birley. Datazione: I sec. d.C..
- All’Heliopolis pervennero le foto dei primi 5 pagillari scoperti per intercessione del Prof. Valerio Massimo Manfredi, archeologo sempre sul campo e notissimo scrittore nostro amico, curatore del pagillare Heliopolis. Non essendoci stata autorizzata la riproduzione fotografica degli stessi, Giovannini riprodusse totalmente a mano i pagillari stessi, in qualità d'operazione artistica, in tal modo aggirando, nell'unico modo possibile, il divieto... Ma nel libretto, oltre al livello filologico, si gioca alquanto... infatti vi è riportata anche una primissima prova della cosiddetta"archeologia sperimentale... in marcia..."
- Cosa inaudita (...in Italia), alcuni professoroni tedeschi, allora nostri amici, avevano messo in piedi, per testare tutti i materiali di cui poi scrivevano in tomi trabordanti, (stampati da primarie editrici e con apparato critico teutonicamente veramente sproporzionato) un mini-esercito!!! ... composto da cattedratici, assistenti e ricercatori vari che, vestiti di tutto punto da legionari, s'aggiravano lungo il limes, a piedi ed a cavallo, in perfetto ordine di marcia, anche per verficare percorsi ulteriormente sistemabili o musealizzabili e possibili ulteriori aree di scavo. I materiali stessi, corazze, elmi, scudi, armi varie ed impedimenta e persino animali (cavalli e muli) dovevano corrispondere a maniacali requisiti genetici e formali e questo non è quindi assimilabile a ciò che tante compagnie di appassionati, hanno poi, sia pur legittimamente e con bella motivazione, ed anche comunque con apprezzabile sforzo filologico, dopo parecchi anni, messo in campo, per scopi amatoriali e ludici... L'acribia filologica si spingeva sino a comporre a mano, uno per volta, gli anelli di alcuni tipi di corazze, a non usare mai saldature elettriche per elmi, borchie, etc... In più essi parlavano e comandavano rigorosamente in latino, creando (a noi dell'Heliopolis, comprensibilmente) non pochi problemi... Per la parte iconografica del pagillare cercammo con vari stratagemmi d'anticare furbamente tali foto, per rendere meno paradossale, agli occhi dei nostri eventuali lettori... (italiani) il tutto.
Abbiamo visto quindi nascere "l'archeologia sperimentale", quando in Italia, anche per un inveterato e supponente difetto di testualità pura, essa appariva, forse in alto ancor più che in basso, ridicola... Ci siamo anche resi conto subito, che tale archeolgia sperimentale, legata inscindibilmente all'allora nascente archeologia virtuale (unendosi anche a quella storica aerea ed alla nuova satellitare) costituiva un potentissimo supporto per lo studio ma soprattutto per la spettacolarità televisiva, preparando il campo ad un interesse molto più ampio che in questi anni infatti è definitivamente cresciuto, approdando alla visione coinvolgentemente ripetuta, anche in prima serata...
- Racconto però della vicenda dell'archeologia sperimentale, principalmente per far notare quanto una disciplina che oggi è scontatamente di moda fosse all'inizio guardata - soprattutto da noi, troppo spesso e soprattutto da molti specialisti - con bella dose di supponenza e sospetto...
Archeologia Viva, sett.-ott 1988:
Il Secolo d'Italia, Venerdì 24.01.1987:
Grazia + Casa Vogue, Dicembre 1988, medesimo articolo:
Il Resto del Carlino, 09.10.1988:
Gazzetta Ticinese, 15.07.1988:
Taberna Libraria
in via dell'Ombra a Pesaro,
- Paolo Silvestri Gianni Bertuccioli -
Nelle successive due pagine di Chorus il Prof. Manfredi fa simpaticamente il verso al nostro impegno di allora... assecondando il quale avevamo aperto, per vari anni, anche una Taberna Libraria, in Pesaro nella bellissima e centralissima viuzza della pesaro quadrata... Via dell'Ombra (heliopolis/ombra!!!). La Taberna fu inaugurata con un rinfresco romano (...avevamo pubblicato da poco Apicio nei Volumina, in due successive edizioni) e proseguì fornendo bottega, laboratorio e magazzino...
Chorus, Anno II, n° 3 Marzo 1991 pag. 46-47:
- Questa , che segue, è una tipica pagina di giornalismo... chi scrive, sia pur in evidente simpatia con l'Heliopolis e citando più che esaurientemente i nostri braccialetti letterari (evidentemente ... non copiati se non dopo molti anni - 2014) riferisce ad altri l'enorme successo delle magliette letterarie, come fatto autonomo, quando invece furono da noi create e portate per primi al Salone di Torino del 1988. E vero che qui (1993) siamo a ben a cinque anni dal fatto clamoroso e che ormai l'Heliopolis era stata praticamente esclusa dal mercato delle magliette letterarie, ma sarebbe bastato chiedere a qualche professionista (distributori, anche minori ed altre case editrici), per poter raccontare tutt'altra vicenda iniziale - anche divertente (non per noi) ed altra storia... Che noi si voglia puntualizzare non è una risibile "nota a margine del nulla", ma anche, fra tanto altro, il fatto che, un diverso vettore di tale successo commerciale, abbia veicolato pensieri "molto più corretti", di quello che, ovviamente, abbiamo fatto noi... Comunque ringraziammo la giornalista...
Gran Premio & TV, anno I n°24 17-23.06.1993:
Qui di seguito l'Espresso inserisce in una classica scampagnata fuori porta... (da base alberghiera esclusiva... siamo o non siamo radical chic?...), il possibile rientrare nell'antica cittadina con mare annesso...perche no?... per curiosare fra cose improbabili... ma - per verità - non c'è acrimonia... anzi si dice al meglio: "chicca curiosa"...
Il giornalista de Il Mondo era stato molto attento, invece, al nostro racconto preliminare... aveva comunque ben verificato... Gente di polso... Vanno a rotoli... Tavolette d'Egitto... non solo, allora, i tipici titoli ad effetto, ma anche ad affetto... perché... è lecito scherzare più che abbondantemente... se si dice il vero...
Il Mondo, 24.05.1993, pag. 99:
Qui di seguito viene presentata, nell'ambito di "Libro '88", kermesse culturale ospitata alla Biblioteca Nazionale di Roma, (tentativo in grande, poi successivamente arenatosi), un'iniziativa di Abstracta, fondata e diretta da Paolo Aldo Rossi, bella ed originale rivista che univa, prepotentemente e meravigliosamente, nella persona una e bina di Paolo, il saldo storico della scienza e l'inquieto curioso di fatti ai limiti della realtà... ed umanamente un interlocutore sempre disponibile ed entusiasta. Paolo era amico personale (e collega - Un. di Ge) di Edoardo Sanguineti e presentava, in quella occasione assieme a lui, Eco ed il suo "Pendolo"... Noi invece caliamo a fine articolo... per pura coincidenza ... unità aristotelica di luogo e tempo... Paolo divenne poi nostro grande sodale ed uno dei nostri più cari mentori... forse partendo proprio da quella contiguità. Piccolo particolare: Sanguineti divenne un nostro autore (nella tavoletta ove Sanguineti "fa il verso" a Catullo, prefata da Franco Brioschi, della Statale di MI, altro caro amico che ora non c'è più...)...
Il Popolo, Venerdì 25.11.1988:
Abstracta, Mensile, Novembre 1989, n° 42, pag. 94-95:
:
Il Resto del Carlino, 05.02.1993:
Il Resto del Carlino, 21.05.1993:
Il Secolo d'Italia fu il quotidiano che ci riservò, per contiguità ideologica, il massimo dell'attenzione lungo gli anni, e molti dei nostri amici e collaboratori vi scrissero in varie fasi della nostra avventura culturale... Sulle sue pagine si rese visibile il nostro percorso: dall'accadimento incredibile di Borges al Centro Studi, dalle opere e dalle poesie del "Vertex", dai due manifesti poetici, alle tante idee/azioni successive che, coralmente, operammo per cercare di dare alla nosta passione un senso più compiuto. Vennero le due case editrici, prima la Edizioni Casa della Poesia, con sagacia diretta a Milano da Enrico Squarcina ed infine l'Heliopolis, da noi direttamente, diremmo a turno, costruita a Pesaro... tanti amici sono passati con noi ed accanto a noi... Quelli più tangenziali, decine... legittimamente hanno forse portato solo un ricordo di noi parziale e noi, probabilmente... di loro... Altri invece hanno voluto esserci vicini per tutto questo lungo tempo ed ad essi va il nostro grazie presente e l'impegno vicendevole, ancora del tutto attuale...
Il Secolo d'Italia, Lodovico Pace Martedì 07.03.1989 prima parte:
seconda parte:
Il Sole 24 Ore, Cultura, Domenica 25.04.1993 pag. 23:
Il Resto del Carlino, 23.04.1993:
Un'altra vicenda curiosa...:
Nei primi anni '90, dopo l'affaire delle magliette letterarie, per noi veramente vorticoso, per non subire la stessa ventura, cioè quella di perdere un affare colossale dopo averlo inventato e ben testato sul mercato ed avendo già iniziato a distribuire i nostri braccialetti letterari con buona rispondenza, ci premunimmo con una forte campagna stampa. Essa ci diede comunque notevoli risultati. Nello specifico di "Repubblica", parlammo varie volte con Paolo Mauri, famoso giornalista e critico letterario direttore della cultura per il quotidiano, di tutta la nostra precedente attività e dei nostri progetti futuri, cercando di convincerlo del fatto che, dietro ai nostri apparenti ultimi gadget (come sostenevano loro), ci fosse comunque una filosofia più seria e costruttiva, ovvero quella del recupero di un mondo di valori, dai rotoli alle tavolette, dai pagillari alla, più spigliata ed ironica, "scrittura esterna" (magliette, braccialetti, etc...), su cui, in ogni caso, fior di antichisti ed archeologi, si erano divertiti a giocare, più o meno seriamente, assieme a noi... Sulle prime Mauri ci disse che giudicava la cosa, non solo poco interessante ma addirittura del tutto negativa, percependo un dato ancora più inaccettabile, ovvero una mistificzione ideologica ed una regressione da evitarsi con ogni forza...Normalmente avremmo reputato questo giudizio uno schermo, legittimamente (per lui e per noi) insuperabile, ma insistemmo prendendo il caso come un punto d'onore per vedere fino a che punto il filtro ideologico (del tutto evidente e persino infine dichiarato) fosse una barriera insuperabile.
Ripetutamente invitammo Mauri ad esaminare comunque tutti i nostri manufatti, da inviarsi in omaggio uno per uno, dopodiché avrebbe liberamente deciso... Mauri, esasperato, per la nostra imperturbabile insistenza, (che, devo ammettere, era contro ogni nostra propensione ed abitudine... m stavamo seriamente giocando...), infine ci liquidò dicendo di non inviargli niente, perché, comunque, avrebbe buttato tutto nella spazzatura.... noi gli rispondemmo: "valuterà e cambierà idea, se non lo farà ci riterremo soddisfatti per il peggior possibile giudizio...".E quindi facemmo l'invio ...
questo breve "GADGET", nella pagina Cultura, ne fu l'esito...
Questa riflessione, che supera di parecchio la nostra normale ritrosia a coinvolgerci nelle eterne diatribe sull'impenetrabilità o meno della barriera ideologica anche qualora si mettano in campo qualità difficilmente discutibili, ci fa ormai amaramente sorridere di fronte alle ripetute, quasi monotone, esperienze d'esclusione e di procurato silenzio, che però generazionalmente si ripetono con ottusa stanchezza...
La Repubblica, Cultura, Venerdì 16.04.93, pag. 38:
Una delle cose che ci faceva più sorprendentemente sorridere quando arrivavamo ai vari saloni del libro era il fatto che giornalisti e televisioni ci preferissero, quasi con ostinazione, pur essendo il nostro stand ben piccolo e le nostre tirature sicuramente limitate (come recitava ogni nostro esauriente colophon...) ed il nostro budget, supponibilmente, ancor più... Al verificare de visu tale attenzione, paludati funzionari di maxi-stands, ci ronzavano attorno cercando di scoprire l'arcano... chiedendoci anche, nei casi più sfacciati, l'ammontare di bilancio... (...forse per scoprire quanto destinassimo alla pubblicità... - noi, zero -) al quale rispondevamo - alla fine - con cifre che a noi apparivano del tutto provocatorie al rialzo... ed a loro del tutto (infimamente) risibili... Non credo ci fosse, nei giornalisti, solo il senso della curiosità verso un'iniziativa in evidente controtendenza... coglievano forse confusamente che c'era, dentro di noi, una passione smodata per riproporre un'identità non confusa...
Questo, di seguito, fra varie ben comprensibili dubitative, resta uno dei più commendevoli commenti... di allora. Da qui si comprende come, in ogni iniziativa (pur commerciale) che abbia un'anima antica, ovvero abbia comunque un'anima, e non solo un'esigenza di bilancio, il discrimine fra l'accettabile e l'inaccettabile, nell'universo occidentale odierno, sia rappresentato dal successo... Il successo è ciò che, sempre ovviamente a posteriori, giustifica tutto, sia l'apparente follia che l'inapparente serietà... Residua che chi ha una visione del mondo diversa, deve fare i conti con questa realtà, non illudendosi di cavalcarla, ma del tutto evitando intimamente di esserne cavalcato...
Corriere della Sera, 28.04.1993:
Qui di seguito è l'esempio di un'attenzione che nasce, addirittura, in un campo militante allora (e, purtroppo, anche adesso) del tutto avverso al nostro... Per i 30 anni dell'Heliopolis, e tutt'ora, non solo come autori (scriventi), ma anche come lettori ed estimatori dichiarati, abbiamo avuto chi s'esprimesse apertamente contro la nostra filosfia di vita... pur apprezzandoci... cosa che non abbiamo mai ben compreso...
Escamotage, Trimestrale, Iverno 1988- prim. 1989 n° 6-7:
...questo successivo testo dei primi tempi del percorso della Heliopolis Edizioni spiega bene le fasi di passaggio da un'iniziativa fortemente militante ad una minimamente professionale...
Ancora un'altra vicenda simpatica...:
Nella lunga avventura di "LETTERATURA-TRADIZIONE" (43 numeri, tre serie dal 1997 al 2009), una fase significativa fu quando iniziammo a costruirci una solida prospettiva anche di curatele, traduzioni ed eventuali pubblicazioni di testi del tutto scomparsi dalla circolazione od addirittura inediti... Tra i tanti casi uno degli esiti più importanti fu poi la pubblicazione, a cura di NovAntico, dopo molti anni dai tempi che avevano visto il dispiegamento dell'opera a puntate su "L-T", (per merito di Federico Prizzi che dirige una delle collane più belle dell'editore), del bellissimo libro di Pierre Pascal sull'ultimo suo colloquio con Mussolini. E' stata anche rilevante la nostra versione filologica, per la pubblicazione in volumen (1987), del "Quarto d'ora di poesia della Decima Mas" di F.T. Marinetti, con nuova traduzione e note su "L-T", con licenza eredi e Mondadori. Sempre rilevanti: la traduzione in varie puntate, su "L-T", di "Terre des Hommes" di Saint'Ex, decisiva anche per la nostra maggiore, seppur sempre relativa, competenza tecnica sul linguaggio aviatorio, (nelle precedenti versioni edite del tutto ignorato) e la ricerca, il commento e la traduzione delle prime opere poetiche di Drieu, opera decisamente impegnativa, sotto ogni punto di vista, ma che non ha trovato ancora realizzazione editoriale...
Quest'articolo di Gianni Bertuccioli ci ricorda il tipo di lavoro preparatorio, a volte incredibilmente indispensabile in molti casi del genere...:
Il Nuovo Amico, quindicinale, n°3 14.02.1993:

Questo che segue di Marcello Veneziani è uno degli ultimi articoli dedicati al nostro lavoro, nello specifico al libro ora nuovamente edito e che trae spunto dalla pubblicazione a puntate su "Letteratura-Tradizione" della vecchia edizione del "Mussolini alla vigilia della sua morte e l'Europa" di Pierre Pascal, pubblicato da L'arnia nel 1948 e scomparso dalla stessa memoria già da molti anni. Il curatore della nuova edizione del libro della NovAntico Editrice, Federico Prizzi, l'ha riccamente ampliata con interventi di vari autori e con uno studio introduttivo dello stesso Prizzi che ad oggi risulta il massimo sforzo di documentazione sul poeta franco-italiano...