• Anfiteatro romano Sutri
  • Testimonianze su
  • VITALDO CONTE
  • a proposito di:
  • "...nell'oltre con il desiderio..."

 

  • Esiste una misteriosa connessione tra il tempo della natura e il tempo dell’uomo. Entrambi infatti sono uniti da un’unica sincronizzazione basata su i giorni e le notti, le settimane, i mesi lunari e gli anni solari. Ma mentre il tempo della natura è sempre ciclico, il tempo dell’uomo ha una dimensione inesorabilmente anche lineare. Infatti essere ventenni è sicuramente diverso dal sapore che la vita assume nella sua ottava decade, nel bene e nel male. Seneca diceva: “ipsa senectus morbus”, ma la vecchiaia non è una malattia. Soprattutto se in un ambiente adeguato recupera quella dimensione ciclica che rende ogni ora del tempo meritevole di essere vissuta con luce e pienezza. Prendersi cura dell’aging significa proprio donare vita al tempo oltre che tempo alla vita, un’arte armoniosa, magica e sottile che soltanto un’amorevole dimensione dell’umano e della sua bellezza può ispirare il prendersi cura di sé, degli altri, della vita e del mondo in un’unica danza di unità e creatività.  Queste immagini e questo materiale, verbale e corporeo, sono l’espressione ben riuscita e compiuta di un approccio di umanesimo integrale.             ALESSANDRO MELUZZI
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  • Su ‘Villa Sutri’ e la sua storia…
  • La residenza ‘Villa Sutri’, a Sutri, è una casa di riposo, autorizzata dalla Regione Lazio e dal Comune. È una struttura creata e gestita da me dal 1991. L’indicazione ‘casa di riposo’ fa pensare a un riposo "forzato" in età pensionabile. Non è così. Questa residenza è, per noi, la nostra grande casa, dove si può finalmente vivere liberi dai condizionamenti del lavoro, della famiglia, del contesto sociale. Da noi e con noi insieme. Nella nostra casa esterniamo tutto ciò che abbiamo dentro: come il vissuto "nascosto" che può finalmente essere libero di vivere. Ci capitano personaggi di vario genere e cultura: per questo il nostro bagaglio umano cresce giorno dopo giorno. E più conosci più si ha la voglia di conoscere, tanto sono interessanti le storie vissute da ognuno degli ospiti. I loro racconti diventano fascinose favole che ti portano a viverle e riviverle nell'istante in cui ne vieni a conoscenza. Come Melania Zavelani con la sua storia d'amore con Gabriele D'annunzio. Un estremo amore, fuori dalle righe dell'epoca, che nessuno ha potuto spezzare: vissuto intensamente da lei anche dopo la scomparsa del Vate. Cesare Valsania, il capostipite della nostra casa, viveva in un mondo tutto suo. Alla notizia della morte del suo grande amico Frank Sinatra pianse. Avendo problemi ad esprimersi mi  portò un cd del cantante per farmi capire il motivo del pianto.  Era un uomo che aveva tanto amore dentro di sé verso tutti. Tutti hanno dato un senso a questa casa: persone uniche che hanno permesso di portare avanti questo progetto.  L'arrivo di Vitaldo Conte con le sue artiste collaboratrici è stato un momento magico per ‘Villa Sutri’. Nel loro evento Lettere di Estremo Amore gli ospiti sono stati così coinvolti da cercare, nella propria interiorità, emozioni profonde che hanno esternato fuori, anche grazie alla bravura degli artisti. Questi hanno lasciato un segno veramente indelebile. Il loro itinerario performativo, dopo essere transitato all’Anfiteatro romano di Sutri, si è concluso con suoni e rumori nella Piazza Umberto I di Bassano Romano. Un percorso d’arte che ha lasciato una traccia profonda: l’inizio di un nuovo, imprevedibile viaggio…         LUCIA LIBERATI

  • Tradizione-origine nell’Arte Ultima di Vitaldo Conte
  • Quest’arte è essenzialmente pulsionale e anamnestica, ascolta il corpo e l’istintualità di base, che può tramutarsi in reale conoscenza, a condizione che, la prassi estetica, trovi realizzazione rituale. Tratto essenziale di tale produrre deve individuarsi nella rievocazione di “tradizioni e archetipi che si ricollegano a percorsi mitico-sciamanici”.   Il percorso performativo dell’autore ripropone ciò che nel mondo antico, l’iniziato incontrava all’apice della celebrazione dei Misteri dionisiaci. In sintesi, la proposta di Arte-Vita di Vitaldo Conte è esemplarmente espressa dal simbolo che egli ha spesso utilizzato nelle esposizioni, atti performativi ed installazioni, la rosa rossa. L’arte ultima ed estrema di Conte chiarisce come la Tradizione-origine viva in espressioni e manifestazioni dell’Avanguardia.  
  • GIOVANNI SESSA
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  • Su Vitaldo Conte in Vitaldix T Rose… / Nell’oltre con il desiderio
  • Vitaldo Conte è un barbaro sognante, uno sciamano cibernetico che cavalca una tigre fantasmatica lungo un flusso entropico di suono bianco che conduce al palazzo della rosa purpurea. La sua è un’Opera al Rosso che si manifesta in velocità trans-luminale, con un Eros meravigliosamente psicotropo ed eroico. Nelle sue performance artistiche ritorna l’eterno mito di Diòniso e del suo corteo, ebbro di nuove driadi che dipanano fili scarlatti nel labirinto delle altre vite comuni e ancora vive come Orfeo, sino a discendere nell’Erebo per curare l’anima dal proprio dolore e dell’altrui. Un linguaggio antico e futuro, una simbologia di poesia alchemica e d’immagine alchidica si muta così, in un infinito intreccio d’Amore e splendore.  Nel nuovo lavoro di Vitaldo Conte, sciamano contemporaneo, si supera l’immagine per approdare a una sorta di Arte Totale che lega insieme a sé la Vita, l’Arte, la Poesia, il Sogno e l’Amore Estremo che dura oltre ogni Fine.  È tutto avvenuto nella suggestiva cornice di ‘Villa Sutri’, a Sutri, con la partecipazione degli ospiti della Casa di Riposo nella quale soggiornò sino a pochi anni fa una delle ultime donne in Italia a poter avere ricordi di Gabriele D’Annunzio e nel Complesso Archeologico della città della Tuscia. La performance artistica è adesso stata edita in un dvd dal titolo Nell’oltre con il desiderio per la collana ‘Rosa Nera’ e contiene inoltre alcuni interventi di Alessandro Meluzzi, Giovanni Sessa e Lucia Liberati e vede oltre allo stesso Conte anche la collaborazione delle artiste Laura Baldieri, Tiziana Pertoso e Valentina Rimauro.         DALMAZIO FRAU